Finalmente qui davanti a questo quadro d’autore, finemente impresso
nella tela stesa sul cielo e sul mare, separati da una linea
impercettibile, l’uno si tuffa nell’altro, creando giochi di luce e
riflessi, riflessi di una boccia di vetro, nella boccia ci sono io, e
più risulto vuota più questo tempo mi riempie e mi rischiara e mi
attraversa di luce. Cammino lenta sul morbido fondo del mare che
lambisce le mie gambe, deboli onde arrivano alle cosce creando brividi e
piacevoli sensazioni, tra i miei piedi guizzano piccole creature,
muovendo piccoli triangoli di sabbia, scatto una foto con la mia mente,
ai miei piedi e all’intreccio delle onde, e la mia ombra entra
nell’intreccio, come un’anima entra e riempie la boccia; chissà se la
pace che ora sento me l’hai data tu o il tempo, o entrambi in
complicità. Inspiro, assorbo, ingurgito avida la brezza che mi sfiora,
mi affaccio sul fondo di questo bicchiere trasparente, stendo lo
sguardo oltre lo specchiarsi del cielo, e il profilo sfatto delle
nuvole, poche sottili e bianchissime, e si alzano spruzzi di onde come
un ribollente guizzo di vita, seguo le gocce aspettando un’idea di luce
che improvvisa si illumina con l’ultimo raggio di sole.
Non ho
più fretta, tutto è un lento scorrere di istanti, me ne rendo
consapevole, accosto sogni e pensieri e li esprimo liberandomi dai
silenzi delle illusioni, con la punta dell’alluce sfioro la schiuma,
indugio, rabbrividisco ma entro ugualmente, mi tuffo, mi bagno, vivo e
sorrido. E’ la visione di un quadro esposto sulla volta del cielo, due
figure abbracciate, stese sulla sabbia, incrociano parole, baci,
sommesse risate e socchiudono gli occhi come per scattare una foto,
annullando il contorno, nessun altro entra nell’inquadratura, solo la
luce densa del tramonto che si mescola al tuo sorriso, quello di adesso,
quello da ricordare.
Non ho perso tempo a leggere giornali e
libri dimenticati in una borsa, mi sono concessa solo a me in questa
ora pomeridiana, abbandonando i miei demoni, seduta sulla sabbia,
scrutando l’orizzonte, nessuna nuvola, nessuna nave, solo una flebile
linea a separare il cielo e il mare, solo un esiguo spazio a separare
sogno e realtà.
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