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giovedì 3 ottobre 2013

Fantasmi 27 agosto 2013

FANTASMI

Giocando col tempo
mi fermo sull'uscio
e osservo l'infinito.

Inerte consapevolezza
oggi non voglio crescere
rimango immobile
in inutile attesa.

La porta socchiusa
sul baratro del passato
lambisce l'anima il ricordo
passeggio avanti e indietro:
...
indecisa
attendo
...
forse un segno,
una parola,
...
m'accontenterei
di qualche istante
di un solo pensiero.

Ma rimani li
distante,
a far finta di niente
...
sfuggevole
...
nel poco tempo ormai spento
...

Duelli e duellanti 14 agosto 2013

DUELLI E DUELLANTI

Concordo,marosi
col mare che si infuria
nei frangenti oscuri
in cui tocca il cielo
scambiandosi l'idea controversa,
si incarna nei marosi spumosi
quella rabbia che teneva repressa
si sfoga e si abbatte sulle pietre
rilascia vischiosa saliva
perché raschia le sue profondità
fin a levarsi a forza la pena,
concordo,
che la pacata consapevolezza
non può essere condizione perenne
che placa in eterno la natura ribelle
covata e celata nell'intimo essere,
ne nenia infinita di placide onde
a sortir scandendo ritmiche come lancette
è simile al cuor che dal palpito calmo
si impenna a raggiunger l'apice
e li s'incontra la carne e l'anima
in duello d'amor.

Riflessi e oscurità 31 luglio 2013

GIORNO E NOTTE
LA VIVACITA' DELLA VITA
Parte della vita
è dentro il giorno
spazioso e luminoso,
ti costringe a guardare
in mille altre direzioni
catturando l'attenzione
sul tutto e sul di più.
Ti lascia poi sfuggire
il vero ed essenziale
inondandoti gl'istanti
di pressioni, dolori
ed epidermici piaceri.
Poi si va dall'altra parte
l'ora crepuscolare
lo sguardo si fa fine
cercando di carpire
flebili bagliori discostati
dalle ombre che l'assale
indistinto ad occhio nudo
s'acuisce pur l'istinto.
Ma è li che sta l'ingegno
ad aguzzar la vista
quella della mente
in cerca di realtà
in amalgama col cuore
in fantasie s'impiglia
costretta poi a volare,
ma a voler non sorvolare
se ti fermi e non respiri
pur nell'ombre più cupe
scorgi il brillar di muti cuori
che a tacere in silenzio
tutto ti raccontano
dalla dolcezza d'un vagito
alla pace dell'ultimo sospiro.

Immagini notturne 30 luglio 2013

IL PROFUMO DELL'ESTATE



Diventano pinnacoli

le fronde ferme erette

di un'oscura cattedrale

si stagliano contro la volta

lievemente illuminata

s'ode il frinire dei grilli

si disperde nella campagna

il mellifluo canto pigro

stesa supina resto in attesa

incuneata tra le essenze:

odor di fieno umido

pregna l'aria immobile

tace il mio respiro

unico e superfluo

nella perfezione di un istante.

domenica 16 giugno 2013

Il tramonto

...il tramonto
dovrebbe essere un momento di pace
un passaggio dolce dalla luce al silenzio
dove i pensieri si perdono
nell'indaco lieve dell'orizzonte
... il tramonto
a volte diviene un parto
dove il passaggio è segnato dal dolore e dalle grida
perchè la nascita e la rinascita
sono segnate dall'abbandono
di un confortevole grembo ...
... il tramonto
è e rimane un momento di addio
al quale non ci si può sottrarre ...
pensieri informi ...

Il sasso

Quello che mi stupisce
è il peso del sasso
che tengo stretto nella mano
chiuso nel pugno invisibile
il suo ingombro
occupa tutto lo spazio
la mole è quella di una roccia
che calpesta la terra
lasciando un solco
un piccolo sasso
che mi porto addosso
che nulla può
e nulla toglie
prosegue con me
ad ogni passo
ferma è la sua presenza
...

Profezia in sogno


Tiblisi
tavolo
Tabor
Torah
terremoto
come in un rebus
parole senza un senso preciso
alternate ad immagini
evocazioni di ieri
proiettate sul presente:
Tiblisi, il luogo;
tavolo, la progettazione;
Tabor, la trasfigurazione e la rivelazione;
Torah, la regola e l'insegnamento;
terremoto, ciò che è stato
o ciò che sarà?
Siamo legati al passato
nel filo conduttore
che ci proietta nel futuro
nella via molti bivi
un'unica strada è la vera via
...

Liberi pensieri

Libera la fantasia di bambina
guardavo i gabbiani volare in cielo
i miei sogni divenivano velo
libere emozioni, d'ebbrezza fina,
solide e palpabili le realtà
erano i materni abbracci ridenti
gli sguardi dolci accondiscendenti
rivolti all'innocente vitalità,
a trasformare l'idea volante
nella sua forma più gioiosa e vera.
ora pensiero libero e vibrante,
non importano più ne sogni ne idee
restano mito di libertà mera
nei petali fragili delle orchidee.

lunedì 8 aprile 2013

Pensieri sul momento

(pensieri sul momento)
... ho perso l'autobus per il paradiso
sono sempre terribilmente in ritardo,
perdo oceani di istanti, pensando ...
arrovellandomi di idee senza forma
massi fluttuanti di leggerezze
che non oso permettermi,
che non mi appartengono
se non nello spaziare della fantasia.
Bagliori del subconscio
immagini colte da una finestra
aperta sulla dimensione dell'io
un essere distante che grida forte
quel che vede oltre il sé ...
... mi ridesto,
è tardi,
corro ... rincorro,
il terreno sdrucciolevole rallenta il passo
dietro la curva l'autobus riparte ...
l'ho perso ancora una volta ...

Agonia di luce

Lascio calare la penombra,
un sole che muore
sulle spine dell'orizzonte
sgombro di nubi,
liscia e lenta l'agonia
fino all'ultimo raggio
di questa luce che si spegne
senza lamenti apparenti,
s'adombra la stanza,
divengono mute le sagome
gambe di caldo mogano
s'allungano in effimera ombra
flebile tremolio quasi una danza,
smorza il velo delle tende
il riflesso argenteo del cielo,
ombre nere dagli occhi chiusi
furtive addossate ai muri
pareti opalescenti dai volti cerulei ,
scende improvvisa la notte
mi avviluppa lenta
nella fredda marea che s'agita,
ricerca un cuore dove morire ...

Liberamente viva

Liberami dalla polvere
proteggimi dall'inganno
allontanami dall'affanno
lasciami volare oltre la libertà
laddove io possa osare
solo con ali d'airone
solcando il cielo chiaro
e le nubi leggere
oltre quello spazio
che mesto ci allontana
divorando io stessa il tempo
fino a renderlo breve
e nella curva d'infinito
possa scorgerti
figura solitaria
nella via salmastra
che in lento andare
attende l'infrangersi d'onda
per scandire gli istanti di vita
nel soffio del vento sentire
carezza di invisibile mano
che sfugge al controllo
e solleva il mondo
nel breve contatto
tra la vita e un sogno.

Danza tra anima e sogno

Ha inizio l'amplesso tra la notte e il sogno
magia e alchimia espressa in aleatoria alternanza
fin all'allignare silenzioso d'un amore inconsueto
nell'agone definito da desiderio e fantasia
aprico diviene questo mio vasto respiro
congiunto nel miraggio parallelo
in cui l'anima rivive tra la veglia e il sonno.

mercoledì 6 marzo 2013

Il sogno

Il sogno più bello sarebbe
avere denari di sentimenti
e ricchezza d’amore
bagagli di parole limpide
senza nuvole e ombre
pensieri dal tenue profumo
che svolazzino attorno come farfalle
petali dolci come carezze
brividi sulla pelle
alberi perenni pieni di amici
non ci fosse mai l’autunno
per non vederli sfogliare
ed ascoltar insieme
le foglie che sussurrano al vento
melodie leggere che allietano il cuore
e tramonti simili ad albe
che dicano solo poesia
per scacciare da sé ogni malinconia

Esclusioni

Patisce il cuore
quando l’idillio finisce
cadono le mura
rimane indifesa
quella molle creatura
palpita nelle intemperie
soffre ma non perisce
s’attorcigliano le budella
nulla più vi entra
neppure il soffio di un respiro
spegne il fuoco che arrovella
eppur di fuori
è quasi uno sbocciar di fiori
….
e allora basta
lascio nell’oblio
l’umana tristezza
non esistono liste
ne primi posti
nel cuore o ci sei
o non ci sei
punto!

Tremori nella notte

Scende la notte
ammantato cielo
tienimi la mano
quando aumenta il buio
la cerco a volte invano
la tua mano
trema la terra
o forse tremo io
la paura dell’inganno
di questo tempo senza scampo
tienimi la mano
mentre avanza la notte
non voglio stare sola
nell’attesa del nuovo giorno
mi assalgono le voci
parole di pensieri dal profondo
rumori di silenzio
voci di coscienza
è il mio destino
continuo a rimembrare
ricordi di ieri riflessi sull’oggi
quel che sarà domani chissà
tienimi la mano
la cerco e non la trovo
ma sono sicura è qui
solo io ora non la sento
allora stringimi finchè m’addormento
stride in cielo una luce
rumore di tuono
deflagra in me assordante
ho freddo e ho paura
non so mai d’onde viene
non so mai quando viene
la notte è lunga
tienimi ho paura

Risvegli

Pur se amassi questo tempo che mi divora
non troveri in lui alcuna dimora,
se nell’alba che schiude il mio sguardo
non trovassi nel tuo abbraccio l’ultimo baluardo.
Lontana da questa notte avvolta nella tormenta
d’un vagare senza meta nell’oltre oscuro,
che sovente richiama malia di quel passato
che rapì lo spirito e soggiogò i pensieri
fino ad annullare ogni mio volere,
amalgamandolo all’altrui allettamento
che divenne col tempo solo tormento.
Or respiro nel sole di questo odierno tempo
con rilassatezza altera e soddisfatta
del mio presente, del mio essere ora
di ciò che sarà con te
… domani …

L'istante prima dell'oblio

Ecco si schiude il silenzio
petali di nero velluto
sull’uscio della notte,
si spegne ogni vociare
della bocca e della mente,
una riverenza aulica
rispettosa del manto,
che lento concupisce
ogni anfratto dell’essere
fin nell’intimo desiderio
d’abbandono atarassico
che conduce all’oblio del sonno.

Estemporaneo lenire

Questa lacrima impura
elice dal cuore il suo tormento
posto nell’amara delusione
d’un effimero sentimento
rimane ora l’anima
protetta nell’umbratile silenzio
che nella lieve solitudine
si bea di quel molcere delicato
carezza leggera sui ruvidi pensieri
s’incanala lentamente
un timido gioire
lontano dall’abbacianate luce
che sovente ferisce
ma funge pure nell’oblio lenire.

lunedì 7 gennaio 2013

Incespicando nell'io

Immagini che sfilano
le scorro veloce
sono monti e valli
baciate dalla luna e dal sole
sfiorate da nubi rosate
o da arrabbiate tempeste
paesaggi graffiati dal tempo
erosi e modellati
roccia mutabile e friabile
materia di cui siamo fatti
quella polvere impastata d’anima
intrisa di sangue e lacrime
avvolta sovente dalle nebbie
che offuscano la via delle stelle
ammaliata dai muschi
odorosi e soffici
di sottoboschi effimeri

volo,
cerco il volo
oltre quei confini di gravità
che fanno da contro peso
all’essere instabile
alle ali maldestre
guidate dalle correnti
di “fiumi scoscesi”.

penso,
penso spesso
a quel che è passato
per non incorrere più
nel dolore acuto
e non inciampare più
nel sassolino sul selciato,
le rocce,
quelle si le ho viste
scavalcate con passo deciso
felice di averci sudato
di averle vinte
quelle impervie scalate
portano allori
respirando a pieni polmoni
le gioie della gloria.

ma nella parvenza liquida
d’un cammino di cristallo
cado e mi spezzo
inciampando nella polvere
la stessa polvere che mi compone

l’essere umano
finisce per incespicare
inesorabilmente
in sé stesso
o nel simile a sé stesso

Volendo sognare

... scarabocchi di nuvole
oltraggi alla volta stellata
silenzio sussurrate favole
dolce magia di una fata
culla i miei sogni bambini
mentre vola lieta fantasia
il capo abbraccia i cuscini
si spegne il lume con ritrosia...