Non piove,
come un baccello inesploso
sosta qui questo cielo gravido.
Oscillano grigie
le voluttuose nubi ...
Scivola questo tempo
come sabbia tra le maglie di una rete.
Se ne va,
volatile come un miraggio
mentre ti aggrappi ai minuti
che coprono spazi
simili ad una goccia di pioggia
nell'oceano della vita ...
Blog di poesia tutti i @diritti riservati sugli scritti alcune immagini sono prese direttamente dal web onore a chi le ha pubblicate se dovessero essere coperte da diritti d'autore prego contattatemi e saranno rimosse, grazie dell'attenzione.
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martedì 10 dicembre 2013
giovedì 3 ottobre 2013
Riflessi e oscurità 31 luglio 2013
GIORNO E NOTTE
LA VIVACITA' DELLA VITA
LA VIVACITA' DELLA VITA
Parte della vita
è dentro il giorno
spazioso e luminoso,
ti costringe a guardare
in mille altre direzioni
catturando l'attenzione
sul tutto e sul di più.
Ti lascia poi sfuggire
il vero ed essenziale
inondandoti gl'istanti
di pressioni, dolori
ed epidermici piaceri.
Poi si va dall'altra parte
l'ora crepuscolare
lo sguardo si fa fine
cercando di carpire
flebili bagliori discostati
dalle ombre che l'assale
indistinto ad occhio nudo
s'acuisce pur l'istinto.
Ma è li che sta l'ingegno
ad aguzzar la vista
quella della mente
in cerca di realtà
in amalgama col cuore
in fantasie s'impiglia
costretta poi a volare,
ma a voler non sorvolare
se ti fermi e non respiri
pur nell'ombre più cupe
scorgi il brillar di muti cuori
che a tacere in silenzio
tutto ti raccontano
dalla dolcezza d'un vagito
alla pace dell'ultimo sospiro.
è dentro il giorno
spazioso e luminoso,
ti costringe a guardare
in mille altre direzioni
catturando l'attenzione
sul tutto e sul di più.
Ti lascia poi sfuggire
il vero ed essenziale
inondandoti gl'istanti
di pressioni, dolori
ed epidermici piaceri.
Poi si va dall'altra parte
l'ora crepuscolare
lo sguardo si fa fine
cercando di carpire
flebili bagliori discostati
dalle ombre che l'assale
indistinto ad occhio nudo
s'acuisce pur l'istinto.
Ma è li che sta l'ingegno
ad aguzzar la vista
quella della mente
in cerca di realtà
in amalgama col cuore
in fantasie s'impiglia
costretta poi a volare,
ma a voler non sorvolare
se ti fermi e non respiri
pur nell'ombre più cupe
scorgi il brillar di muti cuori
che a tacere in silenzio
tutto ti raccontano
dalla dolcezza d'un vagito
alla pace dell'ultimo sospiro.
Terra e vita 11 luglio 2013
POLVERE ALLA POLVERE
VITA ALLA VITA
VITA ALLA VITA
Lavoro la terra,
riarsa dal sole
ti succhiano avide piante,
polvere alla polvere,
vita che sei di passaggio,
nasci in un getto,
riarsa dal sole
ti succhiano avide piante,
polvere alla polvere,
vita che sei di passaggio,
nasci in un getto,
nutre e sostiene
quella stessa polvere,
mi impregna le mani
mista alla linfa
che scorre a fiume
da un germoglio sacrificato
...
quella stessa polvere,
mi impregna le mani
mista alla linfa
che scorre a fiume
da un germoglio sacrificato
...
30 giugno 2013
TRAPPOLE DI CEMENTO
Voglia di andare avanti ridotta a zero
rivivo all'infinito situazioni in cui ero,
rimango con i piedi infossati nel cemento
sortilegio del tempo di questo momento,
pagine di vita scarabocchiate di pianto
calore che manca e non sai quanto,
parole scritte col sangue che oggi tace
battiti di cuore silente che ora è in pace.
Un capitolo che finisce
in un senso che svilisce,
una porta che viene chiusa
la mia anima triste e delusa.
rivivo all'infinito situazioni in cui ero,
rimango con i piedi infossati nel cemento
sortilegio del tempo di questo momento,
pagine di vita scarabocchiate di pianto
calore che manca e non sai quanto,
parole scritte col sangue che oggi tace
battiti di cuore silente che ora è in pace.
Un capitolo che finisce
in un senso che svilisce,
una porta che viene chiusa
la mia anima triste e delusa.
domenica 16 giugno 2013
Pensieri sparsi negli istanti alterni
(Pensiero d'alba)
... mentre il sole bagna la terra
evapora uno strato di irrequietezza
rugiada imperlata nell'anima ...
evapora uno strato di irrequietezza
rugiada imperlata nell'anima ...
(Haiku)
... istanti grevi
intravvedo la paura
nera figura ...
... istanti grevi
intravvedo la paura
nera figura ...
(Tra i rami di ciliegio)
... oltre l'intricata via,
si estende la tortuosa salita
altalenante tra il breve e il distante,
segnata da gemme rubino
che son pregni momenti
di emozioni importanti;
ed il verde fogliame
lieta sosta di pace rappresa,
si estende l'infinto cielo
dove libera si dissolverà la vita
e finalmente verrà colmata
l'agognata nostalgia di eternità ...
... oltre l'intricata via,
si estende la tortuosa salita
altalenante tra il breve e il distante,
segnata da gemme rubino
che son pregni momenti
di emozioni importanti;
ed il verde fogliame
lieta sosta di pace rappresa,
si estende l'infinto cielo
dove libera si dissolverà la vita
e finalmente verrà colmata
l'agognata nostalgia di eternità ...
(Haiku)
Raccogli i sogni
fanne stelle del cielo
realtà brillanti ...
(Tanka)
Raccogli i sogni
fanne stelle del cielo
realtà brillanti ...
(Tanka)
Demone dentro
assopita coscienza
fasulla pace.
assopita coscienza
fasulla pace.
Sul farsi del dolore
ti raggiro il sentire
ti raggiro il sentire
(Un momento di dolore)
- considerazioni -
... è un demone senza pari
il male che ti prede
una belva affamata
ti dilania poco a poco
la tua unica battaglia
la vinci riprendendoti
l'aria goccia a goccia
ti accasci in fetale pace
è pena infinita sorreggerti
mentre l'abisso si apre
mi si riga il viso
sentieri di lacrime mute
celate nel cuore ...
Profezia in sogno
Tiblisi
tavolo
Tabor
Torah
terremoto
come in un rebus
parole senza un senso preciso
alternate ad immagini
evocazioni di ieri
proiettate sul presente:
parole senza un senso preciso
alternate ad immagini
evocazioni di ieri
proiettate sul presente:
Tiblisi, il luogo;
tavolo, la progettazione;
Tabor, la trasfigurazione e la rivelazione;
Torah, la regola e l'insegnamento;
terremoto, ciò che è stato
o ciò che sarà?
tavolo, la progettazione;
Tabor, la trasfigurazione e la rivelazione;
Torah, la regola e l'insegnamento;
terremoto, ciò che è stato
o ciò che sarà?
Siamo legati al passato
nel filo conduttore
che ci proietta nel futuro
nella via molti bivi
un'unica strada è la vera via
...
nel filo conduttore
che ci proietta nel futuro
nella via molti bivi
un'unica strada è la vera via
...
mercoledì 6 marzo 2013
Graffiti d'inverno
Graffiti d'acqua
Contornano lo stagno
Ghiaccio spesso
Si stende sulle parole
Stalattiti trasparenti
Pendono da un fiore
Petali avizziti
Ricordano antica bellezza
Per interminabili giorni
Silente sarà
L'anima mia
...
Contornano lo stagno
Ghiaccio spesso
Si stende sulle parole
Stalattiti trasparenti
Pendono da un fiore
Petali avizziti
Ricordano antica bellezza
Per interminabili giorni
Silente sarà
L'anima mia
...
lunedì 7 gennaio 2013
Incespicando nell'io
Immagini che sfilano
le scorro veloce
sono monti e valli
baciate dalla luna e dal sole
sfiorate da nubi rosate
o da arrabbiate tempeste
paesaggi graffiati dal tempo
erosi e modellati
roccia mutabile e friabile
materia di cui siamo fatti
quella polvere impastata d’anima
intrisa di sangue e lacrime
avvolta sovente dalle nebbie
che offuscano la via delle stelle
ammaliata dai muschi
odorosi e soffici
di sottoboschi effimeri
…
volo,
cerco il volo
oltre quei confini di gravità
che fanno da contro peso
all’essere instabile
alle ali maldestre
guidate dalle correnti
di “fiumi scoscesi”.
…
penso,
penso spesso
a quel che è passato
per non incorrere più
nel dolore acuto
e non inciampare più
nel sassolino sul selciato,
le rocce,
quelle si le ho viste
scavalcate con passo deciso
felice di averci sudato
di averle vinte
quelle impervie scalate
portano allori
respirando a pieni polmoni
le gioie della gloria.
…
ma nella parvenza liquida
d’un cammino di cristallo
cado e mi spezzo
inciampando nella polvere
la stessa polvere che mi compone
…
l’essere umano
finisce per incespicare
inesorabilmente
in sé stesso
o nel simile a sé stesso
…
le scorro veloce
sono monti e valli
baciate dalla luna e dal sole
sfiorate da nubi rosate
o da arrabbiate tempeste
paesaggi graffiati dal tempo
erosi e modellati
roccia mutabile e friabile
materia di cui siamo fatti
quella polvere impastata d’anima
intrisa di sangue e lacrime
avvolta sovente dalle nebbie
che offuscano la via delle stelle
ammaliata dai muschi
odorosi e soffici
di sottoboschi effimeri
…
volo,
cerco il volo
oltre quei confini di gravità
che fanno da contro peso
all’essere instabile
alle ali maldestre
guidate dalle correnti
di “fiumi scoscesi”.
…
penso,
penso spesso
a quel che è passato
per non incorrere più
nel dolore acuto
e non inciampare più
nel sassolino sul selciato,
le rocce,
quelle si le ho viste
scavalcate con passo deciso
felice di averci sudato
di averle vinte
quelle impervie scalate
portano allori
respirando a pieni polmoni
le gioie della gloria.
…
ma nella parvenza liquida
d’un cammino di cristallo
cado e mi spezzo
inciampando nella polvere
la stessa polvere che mi compone
…
l’essere umano
finisce per incespicare
inesorabilmente
in sé stesso
o nel simile a sé stesso
…
Un giorno speciale?
Guardo nel cielo quella fascia color ottanio,
ne celeste ne blu,
un settore denso,
impenetrabile e circoscritto,
delimitata la notte dal giorno che piano si spegne,
mentre nella volta celeste appaiono stelle vibranti,
la città lenta si accende di artifici artificiali,
freddi incorporei lampioni,
rilasciano un’aura spenta che non trasuda
nemmeno il calore di quel fuoco interno.
Nell’artificio del periodo
appaiono sgargianti decorazioni intermittenti,
quasi abbaglianti e magnetiche,
catturano l’occhio che distratto s’accosta
ad ammirare i contrastanti riflessi
tra l’andare metodico e il tornare esausto,
le corse dei mille impegni:
il lavoro,
le attese,
le spese,
la palestra e la sauna …
e i regali accuratamente scelti ed essenziali
per far fronte alla crisi eccezionale
e il fare e il disfare,
la noia e la rabbia dei tempi sciupati
del riposo perduto …
ed è stanco e muto ogni minuto
davanti agli affetti bisbigli e dispetti,
con sforzi ineguali
il seguire a serpente la fila infinita
di ombre e fari
eccoci fermi un semaforo rosso
quello che blocca per un minuto
inestimabile tempo
dal fato tessuto
in cui mi fermo e mi guardo attorno
frenesia malinconica e nostalgica
di fretta si vorrebbe andare
per fregare il tempo e tutto fare
ma ancora una volta ti beffa
ad un incrocio mi blocca
ma guarda un po’
sorrido estasiata
forse ubriaca
certo Natale non è
ma son sicura ne vedo già tre
passeggiare tranquilli
nella mano un fiaschetto
se la ridono insieme
son babbi Natale
o è solo un giorno speciale?
ne celeste ne blu,
un settore denso,
impenetrabile e circoscritto,
delimitata la notte dal giorno che piano si spegne,
mentre nella volta celeste appaiono stelle vibranti,
la città lenta si accende di artifici artificiali,
freddi incorporei lampioni,
rilasciano un’aura spenta che non trasuda
nemmeno il calore di quel fuoco interno.
Nell’artificio del periodo
appaiono sgargianti decorazioni intermittenti,
quasi abbaglianti e magnetiche,
catturano l’occhio che distratto s’accosta
ad ammirare i contrastanti riflessi
tra l’andare metodico e il tornare esausto,
le corse dei mille impegni:
il lavoro,
le attese,
le spese,
la palestra e la sauna …
e i regali accuratamente scelti ed essenziali
per far fronte alla crisi eccezionale
e il fare e il disfare,
la noia e la rabbia dei tempi sciupati
del riposo perduto …
ed è stanco e muto ogni minuto
davanti agli affetti bisbigli e dispetti,
con sforzi ineguali
il seguire a serpente la fila infinita
di ombre e fari
eccoci fermi un semaforo rosso
quello che blocca per un minuto
inestimabile tempo
dal fato tessuto
in cui mi fermo e mi guardo attorno
frenesia malinconica e nostalgica
di fretta si vorrebbe andare
per fregare il tempo e tutto fare
ma ancora una volta ti beffa
ad un incrocio mi blocca
ma guarda un po’
sorrido estasiata
forse ubriaca
certo Natale non è
ma son sicura ne vedo già tre
passeggiare tranquilli
nella mano un fiaschetto
se la ridono insieme
son babbi Natale
o è solo un giorno speciale?
domenica 28 ottobre 2012
Il mio cercare inerme
Nelle note fredde di questo giorno
sei tornato con un papavero rosso
a fiorire di nuovo nel prato libero,
mesi di silenzio non hanno spento
il pensarti e il chiedermi dov'eri,
ma nell'ombra mia celata
ho nascosto le mie malinconie
sopprimendo la voce che gridava
nell'intimo mio essere innascoltata.
Ora come una sferzata d'inverno
mi coglie la tua mano gelida
dimentica di me che dal rifugio mio
silenziosa ancora ti osservo.
Mi scorre sul cuore una lacrima
ma nel silenzio rimango a soffrire
nell'eterna mancanza di noi.
sei tornato con un papavero rosso
a fiorire di nuovo nel prato libero,
mesi di silenzio non hanno spento
il pensarti e il chiedermi dov'eri,
ma nell'ombra mia celata
ho nascosto le mie malinconie
sopprimendo la voce che gridava
nell'intimo mio essere innascoltata.
Ora come una sferzata d'inverno
mi coglie la tua mano gelida
dimentica di me che dal rifugio mio
silenziosa ancora ti osservo.
Mi scorre sul cuore una lacrima
ma nel silenzio rimango a soffrire
nell'eterna mancanza di noi.
sabato 22 settembre 2012
S'aprirono i cieli
Non sono le acque del Giordano
non vi è quel Gesù a bagnarsi,
non vi è la folla che attende invano
non vi è il Battista che dice di lavarsi,
non vi è quel Gesù a bagnarsi,
non vi è la folla che attende invano
non vi è il Battista che dice di lavarsi,
ne l'aria secca del deserto
a seccare la commozione,
ma ora qui tutto è deserto
l’atmosfera stessa è emozione,
a seccare la commozione,
ma ora qui tutto è deserto
l’atmosfera stessa è emozione,
un silenzio regna sovrano
l'aria è quasi ferma
ed il cielo s’aprì diafano
dalla coltre di nubi inferma
l'aria è quasi ferma
ed il cielo s’aprì diafano
dalla coltre di nubi inferma
un colomba appare
in forma luminosa
da essa raggi accecare
fino ad uno sfiorarci d’ala amorosa
in forma luminosa
da essa raggi accecare
fino ad uno sfiorarci d’ala amorosa
tutto è stranamente surreale
ci coglie un brivido
e in quel tremor reale
ci par di udir candido,
ci coglie un brivido
e in quel tremor reale
ci par di udir candido,
forte e nitido parlare
sfiorare i nostri cuori
l’anima attraversare
scomparire i timori.
...
potrebbe esser la suggestione
o solo il sussurro del vento
noi sappiamo, non è visione
ma voce di Dio e non un lamento.
sfiorare i nostri cuori
l’anima attraversare
scomparire i timori.
...
potrebbe esser la suggestione
o solo il sussurro del vento
noi sappiamo, non è visione
ma voce di Dio e non un lamento.
lunedì 3 settembre 2012
Tu, il mio vecchio albero
Sei come un'illusione
che appare sfocata nella luce della sera
i contorni vibrano incerti
alla luce di una candela
sei li davanti a me
con i tuoi rami spogli
hai perso il tuo vigore
scheletrico albero d'autunno
il tuo vestito di foglie
ti ha abbandonato
cadendo a brandelli
giace ai tuoi piedi
i tuoi frutti più buoni rapiti
altri son caduti putridi e rinsecchiti
morti tra le braccia sepolte
delle tue radici
saldo ancoraggio alla tua terra
la tua monumentale figura
ora si curva sotto il plumbeo cielo
pesante di nubi e di pioggia
nessuno ti cerca
non dai più riparo
ne cibo
ne amore
dormirai sopito
nel nuovo inverno
cullato dai venti
oltrepasseranno i tuoi spazi
qualche tua scaglia cadrà
sotto il peso di una falsa leggera neve
scenderà poi la pioggia tiepida
della primavera
a lavare le tue ossa,
un brivido forse percorrerà ancora
le tue vene
una timida gemma,
forse,
darà vita ad un nuovo germoglio,
io sarò li ai tuoi piedi
attenderò quel giorno,
e quel giorno sorrideremo ancora
... insieme
che appare sfocata nella luce della sera
i contorni vibrano incerti
alla luce di una candela
sei li davanti a me
con i tuoi rami spogli
hai perso il tuo vigore
scheletrico albero d'autunno
il tuo vestito di foglie
ti ha abbandonato
cadendo a brandelli
giace ai tuoi piedi
i tuoi frutti più buoni rapiti
altri son caduti putridi e rinsecchiti
morti tra le braccia sepolte
delle tue radici
saldo ancoraggio alla tua terra
la tua monumentale figura
ora si curva sotto il plumbeo cielo
pesante di nubi e di pioggia
nessuno ti cerca
non dai più riparo
ne cibo
ne amore
dormirai sopito
nel nuovo inverno
cullato dai venti
oltrepasseranno i tuoi spazi
qualche tua scaglia cadrà
sotto il peso di una falsa leggera neve
scenderà poi la pioggia tiepida
della primavera
a lavare le tue ossa,
un brivido forse percorrerà ancora
le tue vene
una timida gemma,
forse,
darà vita ad un nuovo germoglio,
io sarò li ai tuoi piedi
attenderò quel giorno,
e quel giorno sorrideremo ancora
... insieme
foto di Guerino Trivisonno
Intersezioni
... intersezioni d'anima
brevi contatti
sfioro nuovamente emozioni
nell'abbeveratoio delle disillusioni
dove ha pianto il cuore
nell'effimero sentimento
utopia d'anime sognanti
s'affida a me in confidenziale speranza
brevi contatti
sfioro nuovamente emozioni
nell'abbeveratoio delle disillusioni
dove ha pianto il cuore
nell'effimero sentimento
utopia d'anime sognanti
s'affida a me in confidenziale speranza
anima sola e persa
nell'imbroglio d'una vita
che scarnifica sentimenti
lascia ossa bianche
sparse in deserti di solitudini
dove gli echi del pianto
s'odono soventi nel silenzio delle notti...
nell'imbroglio d'una vita
che scarnifica sentimenti
lascia ossa bianche
sparse in deserti di solitudini
dove gli echi del pianto
s'odono soventi nel silenzio delle notti...
domenica 5 agosto 2012
Notte di luna blu
Cammino su un ponte sospeso
oscilla, traballa
un passo dopo l'altro
vado avanti
lentamente,
ogni tanto mi fermo
non posso non guardare indietro
e ci sono delle nuvole rosa
soffici all'orizzonte
e ci siamo io e te
a respirare l'odore del mare
in una sera bagnata dalla luna
che risorge limpida dalle acque
e ci sono impronte
impresse nella sabbia
mentre la spuma bianca
lambisce lenta
i nostri passi
e ritorno sui miei passi
mossi lenti e traballanti
e i miei occhi chiusi
non vedo più nulla
ho bisogno dei tuoi occhi
per vedermi attorno
ho bisogno del tuo vedere
per guardare il mondo
ho bisogno della tua mano
per attraversare il ponte...
oscilla, traballa
un passo dopo l'altro
vado avanti
lentamente,
ogni tanto mi fermo
non posso non guardare indietro
e ci sono delle nuvole rosa
soffici all'orizzonte
e ci siamo io e te
a respirare l'odore del mare
in una sera bagnata dalla luna
che risorge limpida dalle acque
e ci sono impronte
impresse nella sabbia
mentre la spuma bianca
lambisce lenta
i nostri passi
e ritorno sui miei passi
mossi lenti e traballanti
e i miei occhi chiusi
non vedo più nulla
ho bisogno dei tuoi occhi
per vedermi attorno
ho bisogno del tuo vedere
per guardare il mondo
ho bisogno della tua mano
per attraversare il ponte...
mercoledì 30 maggio 2012
Ore spezzate
Nei giorni delle ore spezzate
delle vite affrante
dove la metà di me
si è spenta con te
sotto quella trave
nel rombo infernale
scaturito dalla terra
si squarciano le chiese
casa di Cristo
si frantumano le case
presenza di Cristo
si sgretolano i sogni
dei fligli di Cristo
illusioni umane,
ma nelle strade
negli occhi della gente
ritrovo la tua presenza
o Cristo
nel bambino dagli occhi lucidi
nell'anziano dallo sguardo spento
nelle donne solidali
che cuociono
lavano
stirano
elargiscono parole
conforto e affetto
per tutti i fratrelli,
per gli uomini
braccia impolverate
impastate da sudore e pianto,
in un unico sforzo
s'adoperano uniti
è li che vivi oggi
te o Cristo
è li che io ti cerco
nel calore della gente
nello stringerci assieme
e sentirci tuoi figli
sempre ovunque
e comunque amati ...
delle vite affrante
dove la metà di me
si è spenta con te
sotto quella trave
nel rombo infernale
scaturito dalla terra
si squarciano le chiese
casa di Cristo
si frantumano le case
presenza di Cristo
si sgretolano i sogni
dei fligli di Cristo
illusioni umane,
ma nelle strade
negli occhi della gente
ritrovo la tua presenza
o Cristo
nel bambino dagli occhi lucidi
nell'anziano dallo sguardo spento
nelle donne solidali
che cuociono
lavano
stirano
elargiscono parole
conforto e affetto
per tutti i fratrelli,
per gli uomini
braccia impolverate
impastate da sudore e pianto,
in un unico sforzo
s'adoperano uniti
è li che vivi oggi
te o Cristo
è li che io ti cerco
nel calore della gente
nello stringerci assieme
e sentirci tuoi figli
sempre ovunque
e comunque amati ...
Nel vento
Viaggio insolito
a ritroso nel tempo
sferza brezza lieve
la vela del mio cuore
si gonfia breve
tiepide speranze
avviluppano istanti
si muovono piano
parole in punta di piedi
mescola contrastante
di soffusi sentimenti
barricati intricati
liberano pensieri
calmi consapevoli
s'acquieta lieta
l'anima e il palpito
abbandono il volo
mi poso sorrido
...
domenica 20 maggio 2012
Esegesi di un giorno
ESEGESI DI UN GIORNO
Cicatrici profonde
solcano muri antichi
scrollati a forza
da fatale tremito
si sono sgretolati
in migliaia di frammenti
crollano le chiese
simboli di religiosità
di fede
cadono a terra non solo
in modo metaforico
ma realmente sfracellate
giacciono inermi detriti
simbolo di un'umanità
che non crede più a niente
che ha perso tutto
anche la fede,
allo stesso modo
squarci trafiggono i municipi
solcano muri antichi
scrollati a forza
da fatale tremito
si sono sgretolati
in migliaia di frammenti
crollano le chiese
simboli di religiosità
di fede
cadono a terra non solo
in modo metaforico
ma realmente sfracellate
giacciono inermi detriti
simbolo di un'umanità
che non crede più a niente
che ha perso tutto
anche la fede,
allo stesso modo
squarci trafiggono i municipi
simbolo di istituzioni
che ormai sono solo
polvere negli occhi
crepe che ormai
nessuno riesce più a sanare.
Altre cicatrici profonde
appaiono sulla carne giovane
dei nostri figli
inflitte chissà
dalle nostre negligenze
che ormai sono solo
polvere negli occhi
crepe che ormai
nessuno riesce più a sanare.
Altre cicatrici profonde
appaiono sulla carne giovane
dei nostri figli
inflitte chissà
dalle nostre negligenze
dalla vigliaccheria di un uomo
che non è degno
d'essere uomo
perchè non ha fede
non ha amore
con mano feroce
infligge la morte...
che non è degno
d'essere uomo
perchè non ha fede
non ha amore
con mano feroce
infligge la morte...
lunedì 26 marzo 2012
AI PIEDI D'UN CASTELLO PARVENZA DI SUSSURRI
... rocce dall'odore del passato
vite strusciate contro la ruvidezza
hanno impresso il loro marchio
scalfitto nel lasciar il segno
che oggi rimane ancora
cicatrice nitida di umana mano
e invisibile pelle e sangue
lavati dallo scorrere del tempo
non si scorgono più
rimangono presenze invisibili
sussurri e canti che si perdono
nel soffio del vento
nello scalpiccio di passi furtivi
che par ancora vivo
per il sentiero di peschi fiorito
tra fruscio soffuso degli ulivi
rannicchiati nelle braccia delle mura
al suono tintinnante delle cavalcature
zoccoli veloci sulla panoramica
tra le file di cipressi ritti come sentinelle
vi nascondeste all'occhio nemico
ma li vi colse corolle spezzate
nelle battaglie di remote guerre...
... or ti si ornano le pareti
di monili preziosi
gioielli donati dalla primavera
sul tuo corpo ruvido
rappreso tra i sassi un ciuffo
a ricoprirti il cuor di pietra
a rimembrare l'anime
che ai tuoi piedi lasciarono
per sempre le loro carni ...
mercoledì 25 gennaio 2012
Dietro la porta chiusa...tu!
"Senza una musica
perchè in una stanza che sa di vuoto
non c'è suono
se non quello dell'affanno dei respiri"
Ti immagino mentre richiudi
dietro le spalle la porta
lasciando al di fuori
ogni brusio allegro
frustando un respiro quasi affannato
getti le chiavi in un angolo
ti abbandoni nella cavità del letto
come tra il concavo abbraccio
accogliente d'una madre
e li ti perdi
dove io mi ritrovo a pensarti
mentre sei assorto
aggrovigliato nel tuo pensiero
con l'espressione intenta
a scrutare solo il visibile,
in una stanza dissonante
immersa di odori stagni
pregna di vita passata
a colorarne le pareti di sogni
o a lasciarvi gli affanni,
un po' come fai tu
dimenticandovi pezzi di giorni
e illusioni ammuffite,
peregrinando nel tempo
senza una meta,
sosti e riparti
dentro la vita,
ma quale vita
se ti scordi d'averla vissuta
se rinneghi e non senti più
nemmeno il sapore degli attimi,
anche quelli felici,
quale sarà l'arrivo
se non getti l'ancora?
Non puoi aspettare in eterno
un fondale sabbioso
dove non duole posarvi il passo
a volte uno scoglio
può essere un punto d'ancoraggio,
e anche se la roccia finirà per ferirti
ancora una volta
il sapido sapore dell'esistere
ti farà amare il limpido avvolgerti
nel respiro d'ogni istante
dietro le spalle la porta
lasciando al di fuori
ogni brusio allegro
frustando un respiro quasi affannato
getti le chiavi in un angolo
ti abbandoni nella cavità del letto
come tra il concavo abbraccio
accogliente d'una madre
e li ti perdi
dove io mi ritrovo a pensarti
mentre sei assorto
aggrovigliato nel tuo pensiero
con l'espressione intenta
a scrutare solo il visibile,
in una stanza dissonante
immersa di odori stagni
pregna di vita passata
a colorarne le pareti di sogni
o a lasciarvi gli affanni,
un po' come fai tu
dimenticandovi pezzi di giorni
e illusioni ammuffite,
peregrinando nel tempo
senza una meta,
sosti e riparti
dentro la vita,
ma quale vita
se ti scordi d'averla vissuta
se rinneghi e non senti più
nemmeno il sapore degli attimi,
anche quelli felici,
quale sarà l'arrivo
se non getti l'ancora?
Non puoi aspettare in eterno
un fondale sabbioso
dove non duole posarvi il passo
a volte uno scoglio
può essere un punto d'ancoraggio,
e anche se la roccia finirà per ferirti
ancora una volta
il sapido sapore dell'esistere
ti farà amare il limpido avvolgerti
nel respiro d'ogni istante
martedì 17 gennaio 2012
SOLO
Ti ho sentito
mi eri accanto
ma eri stanco
silenzioso
distante,
ho taciuto
lasciandoti solo
con te stesso
senza sapere
che invece eri solo,
solo con il ricordo di lei
mentre già se n’era andata,
perduta in un viaggio lontano
lasciava la sua impalpabile presenza
come ombra silenziosa
a consolarti nella solitudine.
Con la sua essenza
scrive ricordi su fogli di vento,
con le lacrime imprime
immagini sfocate
sul mare in tempesta,
nel vuoto si spegne
come sole oltre l’orizzonte
anche l’ultimo alone di calore.
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