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lunedì 7 gennaio 2013

Incespicando nell'io

Immagini che sfilano
le scorro veloce
sono monti e valli
baciate dalla luna e dal sole
sfiorate da nubi rosate
o da arrabbiate tempeste
paesaggi graffiati dal tempo
erosi e modellati
roccia mutabile e friabile
materia di cui siamo fatti
quella polvere impastata d’anima
intrisa di sangue e lacrime
avvolta sovente dalle nebbie
che offuscano la via delle stelle
ammaliata dai muschi
odorosi e soffici
di sottoboschi effimeri

volo,
cerco il volo
oltre quei confini di gravità
che fanno da contro peso
all’essere instabile
alle ali maldestre
guidate dalle correnti
di “fiumi scoscesi”.

penso,
penso spesso
a quel che è passato
per non incorrere più
nel dolore acuto
e non inciampare più
nel sassolino sul selciato,
le rocce,
quelle si le ho viste
scavalcate con passo deciso
felice di averci sudato
di averle vinte
quelle impervie scalate
portano allori
respirando a pieni polmoni
le gioie della gloria.

ma nella parvenza liquida
d’un cammino di cristallo
cado e mi spezzo
inciampando nella polvere
la stessa polvere che mi compone

l’essere umano
finisce per incespicare
inesorabilmente
in sé stesso
o nel simile a sé stesso

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