DUELLI E DUELLANTI
col mare che si infuria
nei frangenti oscuri
in cui tocca il cielo
scambiandosi l'idea controversa,
si incarna nei marosi spumosi
quella rabbia che teneva repressa
si sfoga e si abbatte sulle pietre
rilascia vischiosa saliva
perché raschia le sue profondità
fin a levarsi a forza la pena,
concordo,
che la pacata consapevolezza
non può essere condizione perenne
che placa in eterno la natura ribelle
covata e celata nell'intimo essere,
ne nenia infinita di placide onde
a sortir scandendo ritmiche come lancette
è simile al cuor che dal palpito calmo
si impenna a raggiunger l'apice
e li s'incontra la carne e l'anima
in duello d'amor.
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