CASA PADRONALE
Ecco il tempo dell'abbandono
sono chiuse le imposte
ormai da tempo
il legno ingrigito
il ferro arrugginito
il tetto sdentato
fiero e imponente
spicca verso il cielo
il volto saggio
le spalle forti di sassi
pietre centenarie
pescate nel greto
sacro alla patria
è seccata pure l'edera
che t'abbracciava a primavera
e l'intorno è filar di grappoli maturi.
Vecchio casolare
son chiusi nelle tue stanze
cataste di ricordi
di vita e di famiglia
si son persi ormai i racconti
nella voce spenta della nonna
che rimembrava nostalgica
i difficili giorni
rotti dall'eco dei bombardamenti
che mai hanno scalfito
ne la pietra ne il cuore.
Or rimani sola
vecchia casa padronale
sopravvissuta ai tuoi figli
ormai dispersi
conteso ogni sasso
dalla loro figliolanza
che a volerti smembrare
si son consumati
unghie e polpastrelli,
ma io son certa
la spunterai tu
pure alla carne giovane.
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