Tengo in mano il ricordo di un incontro,
nelle mani il calore delle tue mani,
il fruscio lieve che nasceva
nello strusciarci l’uno contro l’altra,
in un incedere lento verso l’impreciso,
per scorgere e ricercare un senso,
pelle che si ribella liberando tepore
attraverso trame di stoffa
negli occhi gli sguardi e i sorrisi
che rapivano pezzi d’anima
sopita su di un miraggio,
risento ogni frase,
unica nella complice resa,
sapore di pelle sfiorata
si insinua su un terreno di fuoco,
lambita dal tuo profumo
rimastomi addosso
impregnando abiti, mani
e tutte le mie cellule,
ogni senso si lascia guidare
verso l’infinito tumulto
correndo contro vento
per sentire sulla pelle
di nuovo la sensazione di te
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