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sabato 14 gennaio 2012

I giorni passano


Trascrivo e ricordo
i giorni del dolore,
rivedo il buio
che era la sola luce
della quale mi nutrivo,
ancora nelle orecchie
odo il silenzio
che mi colmava
di attenzioni,
diventando compagno
indispensabile
nelle fredde torride estati,
sferzate da gelide carezze
erano le mie membra.
Lacrime di sangue
riempivano laghi
in cui sprofondavo
annaspando
e gridando senza voce,
soffocavo tra rimpianti,
nostalgie e delusioni.
Ora trascrivo
e lascio scivolare
queste emozioni
come gocce
in oceani di vita
dove si perderanno,
confonderanno
e diverranno lievi
e flebili sagome
indefinite e irriconoscibili
tra la nebbia.
Volgerò lo sguardo
verso quell’io
che ho perduto
lo riprenderò e lo trarrò
di nuovo a galla
a respirare l’aria
vera e viva
che riscuote ancora una volta
l’esistenza e riempie
di caldi e vitali respiri
lasciandomi l’anima
vibrante, trepidante,
emozionabile.

1 commento:

  1. La poesia è a mio avviso una chiave che permette di accedere al Tabernacolo della nostra anima. Anima nella quale c'è la scintilla di DIO.

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sono graditissime impressioni e commenti