Guardo nello specchio
l’immagine mia riflessa
figura chiusa in prigione di vetro
sguardo sognante, sfuggente,
perduto e assente
oltre il vitreo riflesso
rapito chissà da quale miraggio
sulla fronte piccolo scarabocchio
impercettibile ruga interrogativa
labirinto senza uscita
dove scorrono pensieri
intricati e vischiosi come ragnatele
che si allungano
fino a far arrossare le guance
come pelle di rosa accesa
che si stende in sorriso
racchiuso da petali
di labbra carnose
morbide e umide
di emozioni che sgorgano
da rigoli di palpiti
come fiumi silenziosi
su fondi sabbiosi
scorrono dal cuore al ventre.
l’immagine mia riflessa
figura chiusa in prigione di vetro
sguardo sognante, sfuggente,
perduto e assente
oltre il vitreo riflesso
rapito chissà da quale miraggio
sulla fronte piccolo scarabocchio
impercettibile ruga interrogativa
labirinto senza uscita
dove scorrono pensieri
intricati e vischiosi come ragnatele
che si allungano
fino a far arrossare le guance
come pelle di rosa accesa
che si stende in sorriso
racchiuso da petali
di labbra carnose
morbide e umide
di emozioni che sgorgano
da rigoli di palpiti
come fiumi silenziosi
su fondi sabbiosi
scorrono dal cuore al ventre.
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