Dentro questo assurdo mondo
di sogni effimeri e illusioni passeggere
legata da fili invisibili a pontili fantasma
eretti su mari di sabbiemobili
mi muovo pesante nello spazio ristretto
che è come un tormento
una cella di sbarre invisibili
hai schiuso per un attimo l'uscio
ma haimè poi l'hai richiuso
mi ritrovo legata nelle parole
blocchi con massi pesanti
le mie espressioni
ti volti non mi ascolti
risuona in echi indistinti
il mio sbattere i pugni
contro le pareti di vetro
che più non oltrepasso
vedo di lontano quella distesa
che tanto ho sentito
come un caldo rifugio
nelle notti insonni
quando su di me si chiudeva
la stretta di un abbraccio
consolata giacevo
non più timore
solo il tepore e gli odori
della terra umida
coperta dai raggi di luna ...
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