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sabato 4 febbraio 2012

La mia zattera


Naufraga in questa zattera che si è incagliata lontano,
il mio pensiero vaga nel mare del tempo,
riaffiorano come ricordi lontani
i giorni non così remoti,
legalizzata l'unione conquistammo di diritto il nostro paradiso
il nostro angolo di cielo
l'eden dove nessuno oltre noi era padrone di calpestarne il suolo
in qualsiasi momento con un giro di chiave si chiudeva fuori il mondo
restavamo gli unici a popolare il nostro nido,
ogni stanza diventava un pagliericcio d'amore
dove sperimentare e inventare i sogni
con ogni sorta di acrobatico slancio,
abbiamo impresso graffiti su ogni parete
disegnato il futuro,
colorato di vivaci allegri colori i giorni
riempito ogni angolo di questo nostro territorio di gioiosi ricordi,
qui in questa zattera che fu tenero giaciglio
che oggi galleggia nella notte
mi lascio cullare nel mare nostalgico
mi sembra di esse profuga che riconquista un brandello del nostro mondo
come una piccola vacanza dentro la libertà del passato,
poi i nostri sogni si sono materializzati hanno preso forma
da piccoli son cresciuti invadendo gli spazi del nostro paradiso
confinandoci in spazi sempre più ristretti
costringendoci come reietti a nasconderci agli occhi innocenti
il giro di chiave ora lo si fa in un angusta isoletta
dove vi è un piccolo lago di intimità
cullata dalle onde vi è la nostra barca
ancorata al molo del cielo
è l'unico posto che ci rimane
dove poter sognare e riempire il cielo di stelle,
a volte mi capita di vivere altri sogni
salire nella soffitta e rinchiudermi dentro
forse perché è il punto più vicino alle stelle
sotto il cielo rubare illusioni
cambiare i personaggi delle storie
ritrovarmi naufraga in altri mari
rifugiarmi dentro desideri
che non appartengono a questo paradiso
mi capita di fare nuovi graffiti sul muro del tempo
come scarabocchi sopra un disegno ben fatto
ma son solo fantasie a matita
con un colpo di spugna andranno via
mentre il tempo si diverte
a rigare di graffiti indelebili i nostri volti,
mi sembrano buffi quei volti da bambini
mi guardano e sorridono
incorniciati da tulle e confetti accanto al camino
in cui arde l'ultima brace
nel tremolio di quella luce
nel suo bagliore lieve riscopro il tuo calore
mi faccio piccola, dentro questo involucro
simile a un bozzolo sotto un cielo infinito
premo la schiena contro la spalliera morbida
immagino il tuo abbraccio caldo
si fondono i corpi in un unico essere
disegnando i sogni
le nostre mani invisibili si stringono …
Chiudo gli occhi e mi addormento.

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