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venerdì 28 settembre 2012

28 settembre giornata contro la morte per aborto

Keiryu
Quel bambino mai nato
cui gli fu negata la luce
che mai ispirò la vita,
ricorderà la sua anima
che tagliasti la via di vita?

Haiku
Bimbo non nato
persa luce di vita
nella sua alba.

Tanka
Bimbo non nato
persa luce di vita
nella sua alba.
Quel che in terra spegne
nel ciel risplende sempre.

oggi 28 settembre giornata contro la morte per aborto

Ardito desiderio

Spogliami dei tormenti
toglimi pure i sentimenti
come fossero vestiti
intrisa pelle di desideri arditi,
sciogli questi nodi
intrecci senza lodi,
liberami la mente
che io possa ardentemente
disfar le catene
poste un dì a negar le pene,
la brama d'acqua pura
a dissetar l'arsura
nel marmoreo impluvio
che attende sgorgar l’effluvio
ed affogar nell'estasi
di traboccanti invasi.

martedì 25 settembre 2012

Piango il tempo



Si sta consumando il tempo
bruciato da un fiume di luce
alla frequenza d’un lampo
magnetismo che seduce.
Muore  racchiuso in gocce d’ambra
passa corre e non s'arresta
lo colgo nel progredire dell’ombra
che si allunga e sposta lesta.
Nell’aumento di calore
e nel regredire lui stesso
in poche ore
nel fuoco spento di un sole basso.
Piango quel tempo perso
sfuggito da mani che mai l’han preso
lacrime che scorrono di traverso
a rigare il cuore dal nulla emerso.
Tempo sfuggito dalla vita
diretto verso il nulla eterno
ma non si contano sulle dita
i giorni che conducono all’inverno.
Quell’inverno dell’anima
che ad espiar le colpe
pregherà guardando la cima
cercando pretesti e discolpe.
Ci sarà tempo forse per un paradiso
di angeli celesti e piume
dove regna solo il sorriso
e di riso ne scorrerà un fiume.

Keiryu (immobilità)

La luce seducente
d'un meriggio di color pieno
danzano foglie nel vento
danzano nel cuor le mie pene
rapprese nell'immobilità

domenica 23 settembre 2012

Autunno nero

Guardo questi alberi cambiare colore
spogiarsi lentamente col passare delle ore,
alcuni son già nudi
braccia prive di scudi
rami semispezzati penzolano inermi,
mi ricordano nitidamente lunghi vermi,
scheletri di braccia e di colpo l'immagine muta
corpi e non legno ma resti di vita abbattuta,
persi i vestiti, brandelli di stoffa lacera
corpi nudi privi di vita vera,
brandelli di pelle pendono vuoti
non si rigano più di lacrime quei volti devoti,
quei vitrei occhi muti come specchi
riflettono senza voce suoni ed echi,
è il volto d'una guerra, la guerra tra vita e morte,
si vestiranno un giorno segurndo la loro sorte,
di  nuovo quei rami sfideranno il tempo
ma la vita in quei corpi nudi non avrà scampo,
spogliati  dell'anima, liberati d'ogni peso
forse non scorrerà più nemmeno sangue illeso.

sabato 22 settembre 2012

S'aprirono i cieli


Non sono le acque del Giordano
non vi è quel Gesù a bagnarsi,
non vi è la folla che attende invano
non vi è il Battista che dice di lavarsi,
ne l'aria secca del deserto
a seccare la commozione,
ma ora qui tutto è deserto
l’atmosfera stessa è emozione,
un silenzio regna sovrano
l'aria è quasi ferma
ed il cielo s’aprì diafano
dalla coltre di nubi inferma
un colomba appare
in forma luminosa
 da essa raggi accecare
fino ad uno sfiorarci d’ala amorosa
tutto è stranamente surreale
ci coglie un brivido
e in quel tremor reale
ci par di udir candido,
  forte e nitido parlare
sfiorare i nostri cuori
l’anima attraversare
scomparire  i timori.
...
potrebbe esser la suggestione
o solo il sussurro del vento
noi sappiamo, non è visione
ma voce di Dio e non un lamento.


venerdì 21 settembre 2012

Per sempre

Keiryu

Stampigliate parole
graffi di fuoco sulla cera
veleggiante chimera,

volando dentro l'illusione
persi la realtà del mondo.

Tu che ne sai?


E tu che ne sai di me?
Non mi dire che son bella
Che somiglio a una stella
Tu non sai nulla del nero e del blu
Come io non so chi sei tu
Delle nebbie che ho dentro
Di ciò che alimento
Nessuna pretesa di saperne di più
Solo un sincero darsi del tu
Io son riflesso d’un mare
Solitario eremo da abitare
Che mai s’acquieta
E nella parvenza quieta
Nascondo correnti
In continui fermenti
Dai flutti improvvisi
Ai dolci sorrisi
E nei ricordi perduti
Cascate in dolori muti
Se son bella così or non so dire
Son solo capace di contraddire
Quel che oggi sono stata
È già memoria d’una ballata.

E fu autunno

Piange un petalo giallo
nel suo lento declino
lacrime color metallo
dolore muto asprino,
si tuffa dentro un mare
di spumose nuvole
nell’intento d’amare
quel dì non durevole,

una sfera luminosa
che annega lentamente
eclissandosi orgogliosa
al suo cielo aderente,

spazio a questa notte
che in morte dell’estate
allo scoccar di mezzanotte
bianche le prime cime innevate,

preludio d’un fresco giorno
che le chiome decora
con scherzi da perdigiorno
dal tramonto all’aurora.

L'acero

Haiku

Prende colore
dell'autunno l'acero,
riscalda il cuore.

Intrecci

Tanka

Fili di lana
intrecci volubili
sulla mia pelle.

Avvolta dal tepore
abbandono la mente.

Acque

Keiryu

Nella luce di oggi
s'annientano gocce di pioggia
ricordi di lui nelle pozze.

Ristagnano memorie perse
si celano dentro onde lente.

Autunno

Keiryu (autunno)

Un assaggio d'autunno
copre di rugiada il prato,
di foglie colma la strada.

S'alza lenta luce solare
e sbadiglia pigro un bimbo.

Haiku

Haiku (memorie)

Nell'ora buia
rubami le lacrime
non i ricordi.

Scaglie dell'io


Dentro noi scaglie,
frammenti scomposti a
comporre un io.
...
L'io che diverge
da altri individui,
pensante vive.
...
Ama prima di sè
l'altro, ma lo ferisce
perchè si ama.
...
Nel dolore no,
non cerca compassioni,
ma dei sostegni.
...
Nel pianto cela
il volto ed espone
il nudo cuore.
...
Giunto a morte
cuce speranze in Dio
affida quel io!

Suggestioni

Keiryu (suggestioni)

Su ali silenziose
scivola il velo del buio
si alza da terra nebbia.
Canta civetta nella notte
risuona lugubre risata.

Paure

TANKA (paure)

Temo leggerti,
incastri di pensieri
dentro la mente:
mi marchiano col fuoco
parole di ghiaccio.

sms

Keiryu

Ti fermi, un messaggio:
parole perse sulle dita,
snoccioli pensieri muti.

Dentro quei rintocchi, la voce,
risuona solo dentro di te.

Abbaglio di luna


Sai, quando si è spenta la luna
pensavo non ci fosse più luce
nelle notti lunghe
popolate dagli spettri.
Quando si è spenta la luna
c'era un buio denso
avvolgeva ogni cosa,
disorientava le percezioni,
poi in quel buio
affinai lo sguardo,
nella notte altre luci
rischiaravano la via,
non erano un abbaglio di luna,
che viene e tradisce
per poi scomparire,
son luci perenni
che sfidano il buio
indicando la via,
recando conforto
a chi smarrisce se stesso
nell'irreale abbaglio.

Tempo di conti

TANKA

C'era il tempo,
un tempo per le conte
ma è passato

ora tempo di conti
quelli che non tornano.

Rifatte

TANKA (rifatte)

E' tempo fermo
quello che aggredisce
rubando l'età.

l'inganno di speranza
d'eterna giovinezza.

Il dare e l'avere

Keiryu

Persi forse del tempo
raccogliendo le tue lacrime
che solcavano il cuore?
Persi forse me stessa ieri
quando in te cercavo vita?

In volo

Tanka

Vola incerto
nei raggi mattutini
pensiero muto

ricerca il suo nido
tra mille che non son suoi.

lunedì 17 settembre 2012

Scaglie dell'io

Dentro noi scaglie,
frammenti scomposti a
comporre un io.
...
L'io che diverge
da altri individui,
pensante vive.
...
Ama prima di sè
l'altro, ma lo ferisce
perchè si ama.
...
Nel dolore no,
non cerca compassioni,
ma dei sostegni.
...
Nel pianto cela
il volto ed espone
il nudo cuore.
...
Giunto a morte
cuce speranze in Dio
affida quel io!

giovedì 13 settembre 2012

Keiryu (accoglienza)

Keiryu

Raccogliere la luce,
prendere consapevolezze,
lasciare i pregiudizi,
Apro il mio cuore al tuo ora
Accolgo in me tuo sentire.

Keiryu (libertà)

Keiryu 

Non sentire più ora
la tua ingombrante presenza
lambire i miei pensieri

E' libertà d'ali nel cielo.
E' ritrovare autonomia.

Tanka (uggioso)

Tanka 

Stendo pensieri
pennellate di cielo
grigio mattino
scroscio impetuoso
nel lento mio scorrere

mercoledì 12 settembre 2012

Keiryu (ego)

Keiryu

Dolce pioggia sui vetri
bagna le elucubrazioni
nell'ammollo dei pensieri
si perde in fango la voce
dell'ego intriso d'orgoglio

Keiryu (maestri d'arte)

Keiryu

Cogliere sfumature

amalgamare i colori
dar giusto regale gusto
è la bravura d'un maestro
che non fa arte ma la vive.

Keiryu (energie)

Keiryu

Comprendo mutamenti
assorbo energie vibranti
libero l'essenza viva.
Cristalli di cielo cadono
ribattono ogni parola.

Keiryu (solitudini)

Keiryu

Le stanze del silenzio
il rinnegare le presenze
cerco la solitudine
rifiuto delle iniquità
assonanze come compagne.

Keiryu (indecisioni)

Keiryu

Sdoppiate identità
mi parlano all'unisono
si confonde il pensiero
in balia di un io ribelle
lotte tra il dire e fare.

Keiryu (ricordi)

Keiryu

Io vago nella notte
seguo il mio pensare ora
intensi i miei ricordi
avvolta nella nebbia rada
lascio entrare quel tuo freddo.

martedì 11 settembre 2012

Tanka (profumo di mosto)

Tanka (profumo di mosto)

Raggi di sole
profuma denso mosto
voci allegre.


I carri si avviano
mani tra i grappoli.

lunedì 10 settembre 2012

Haiku (medito)

Haiku

Fruscio silente
acqua scorre sui sassi
mente medita




Haiku (fine estate)

Haiku

Verdi colline
si arruginiscono
autunno in me

 

Haiku (stelle)

Haiku

Bagliori di te
su pannelli di cielo
brividi in me


Haiku (lacrime)

Haiku

Se piango piano

son gocce di rugiada
sussulti in me

 

Tanka di saluto

Tanka

Giorno solare
radiose emozioni
lacrime nostre.

Tra il pianto dei cuori
volano palloncini.


Tanka religioso

Tanka (religioso)

Nel mio cammino
Signore sei mia luce
rischiari passi.

Ricolmi il calice
della mia debolezza.


Tanka della sera

Tanka

Siedo silente
raccolgo la frescura
è notte ormai.

Il buio inghiotte me

rischiara l'anima mia.

Tanka di fine estate

Tanka

Porto nel cuore
raggi di sole caldo
fine estate.

Or calda è la terra
ma la brezza inganna.


venerdì 7 settembre 2012

Un pensiero per Alessandra


Ieri è mancata Alessandra,
ma forse è meglio dire che d'oggi in poi
mancherà a noi il suo sorriso,
i suoi occhi di cielo,
i capelli scompigliati di sole,
la sua voce sottile e sincera
quasi da bambina,
la sua risata limpida,
le maniere gentili,
l'innata disponibilità,
la dolcezza,
la dote sua di creare
con poco oggetti simpatici,
ci mancherà il suo sorriso
che non si è mai spento
neanche quando la speranza
aveva già chiuso le imposte,
la sua forza nel voler saltare
il burrone che s'era aperto
tra vita e dolore
pensando ad un domani di vita
e non al non esserci più,
mancherai Alessandra alla tua piccola Anna
che con tanto amore avevi desiderata
mancherai ad Alessandro che ti ha tanto amata
nell'unione delle vostre tre A
c'era e ci sarà sempre
la tua dolce presenza d'Amore.
CIAO ALESSANDRA

mercoledì 5 settembre 2012

C'è un tempo

C'era un tempo
uno scorcio di vita
dove mi hai sorriso
c'era un tempo
un luogo eterno
hai asciugato le mie lacrime
c'era un tempo
un tempo per amarci
un tempo non complementare
dove ci si è perduti
c'è stato un tempo
duro e freddo
dove l'inganno ha prodotto il gelo
c'è stato un tempo
lungo per l'odio
troppo lungo ...
ed ora c'è un tempo
eterno per dimenticare
e ricominciare a vivere

Nell'eremo

Nell'eremo dell'esaperazione
togli la tua presenza
dal mio cuore e dalla mia mente
togli consistenze dal mio spazio
hai schiaffeggiato le mie mani tese
hai scacciato le mie pretese
hai minacciato nell'intento di difesa
quando nessuna offesa era nell'intenzione
solo richiesta mia d'aiuto
in un giorno di estremo sconforto
in te un giorno remoto trovai forza
ora la stessa forza mi schiaccia 
mi annienta mi toglie il respiro
avrai ciò che chiedi
e in ciò sarà la tua dimora
Nell'eremo dell'esasperazione
togli la tua presenza
dal mio cuore e dalla mia mente
togli consistenze dal mio spazio

lunedì 3 settembre 2012

Tu, il mio vecchio albero

Sei come un'illusione
che appare sfocata nella luce della sera
i contorni vibrano incerti
alla luce di una candela
sei li davanti a me
con i tuoi rami spogli
hai perso il tuo vigore
scheletrico albero d'autunno
il tuo vestito di foglie
ti ha abbandonato
cadendo a brandelli
giace ai tuoi piedi
i tuoi frutti più buoni rapiti
altri son caduti putridi e rinsecchiti
morti tra le braccia sepolte
delle tue radici
saldo ancoraggio alla tua terra
la tua monumentale figura
ora si curva sotto il plumbeo cielo
pesante di nubi e di pioggia
nessuno ti cerca
non dai più riparo
ne cibo
ne amore
dormirai sopito
nel nuovo inverno
cullato dai venti
oltrepasseranno i tuoi spazi
qualche tua scaglia cadrà
sotto il peso di una falsa leggera neve
scenderà poi la pioggia tiepida
della primavera
a lavare le tue ossa,
un brivido forse percorrerà ancora
le tue vene
una timida gemma,
forse,
darà vita ad un nuovo germoglio,
io sarò li ai tuoi piedi
attenderò quel giorno,
e quel giorno sorrideremo ancora
... insieme
foto di Guerino Trivisonno

AMANDO L'ALBA (25 agosto 2012)

Sono le 5,30 e sono sulla spiaggia, il cielo è nettamente limpido, ancora puntellato di flebili bagliori di stelle verso nord, dove ancora la notte lascia  il suo strascico di blu mentre l’alba si guadagna passo, passo il suo spazio. L’aria è frizzante dopo la burrasca del giorno precedente, tanto da costringermi a indossare un pile; ma trova comunque modo di avvolgere le sue spirali sulla mia pelle,  passando da microscopiche fessure concesse dagli abiti, allunga i suoi tentacoli freddi, accarezza e dispensa brividi schietti e improvvisi. Impercettibilmente la luce cambia in pochi istanti si scioglie come tempera nell’acqua l’azzurro, in un amalgama di caldi colori e riflessi elargiti da un sole nascente, ma ancora nascosto tra le pieghe di alberi e strisce di terra riversandosi lento nella calma piatta e silenziosa della risacca ancora insonnolita e nel suo respiro ritmico formato da lievi increspature che avanzano fin ad adagiarsi sulla battigia. Si destano i gabbiani, posati a gruppi sulla spiaggia, qualcuno spicca un volo, plana lento a pelo d’acqua, cerca tra i flutti un pesciolino, si tuffa lo pesca poi con un battito d’ali di nuovo in volo. Ormai il sole è sorto e la magia dell’alba finita, dissolta in pochi minuti. Si accorciano allungati coni d’ombra formati da fitte onde di sabbia accarezzata dal vento, ombre che somigliano a tanti pensieri scuri densi di affanni di un giorno che viene, e sento ancora il freddo, ancora l’intricata ragnatela in cui mi ha lentamente imprigionato, mi è entrato scorrendomi nelle vene, bloccandomi quasi i movimenti. Allora mi abbandono a un nuovo abbraccio, a quel sole che allunga le sue dita sulla mia pelle donandomi quasi un lieve torpore simile all’abbraccio  di una mamma, caldo e rassicurante. Per qualche minuto ancora mi lascio cullare da quella sensazione, poi decisa mi alzo e cammino a passo svelto verso quella palla colorata di rosso che si staglia nel cielo. Sotto i piedi un’accozzaglia di frammenti, scricchiolano come brina sull’erba nelle gelide mattine invernali. Cocci di vita spenta giacciono ammucchiati dalla foga delle onde, … io non sono tra questi, ne sono stata travolta, ma non abbattuta … sono e mi sento viva ancora nella profondità delle acque, nel mio mare chiuso che ancora mi protegge e placido mi culla, amorevole padre. Rompe l’idillio silenzioso il battito dei remi di una pagaia che si sposta veloce, spinta dal ritmico movimento di braccia, si perde come bruciata nei riflessi di sole allungati come lingue di fuoco, incendiano la superficie. Al suo passaggio una fila ordinata di gabbiani si scompiglia verso il cielo, tuffandosi nell’aria tra le risate e i loro echi stonati. Rido contagiata da tanta meravigliosa semplicità, mentre ancora dentro il cuore, mi rode e mi arde un piccolo fuoco celato sotto la cenere di un falò notturno che ancora rilascia una debole fluttuante scia di fumo sottile, e si disperde nella brezza  come disperdo il mio io nel vivere quotidiano …

Intersezioni

... intersezioni d'anima
brevi contatti
sfioro nuovamente emozioni
nell'abbeveratoio delle disillusioni
dove ha pianto il cuore
nell'effimero sentimento
utopia d'anime sognanti
s'affida a me in confidenziale speranza
anima sola e persa
nell'imbroglio d'una vita
che scarnifica sentimenti
lascia ossa bianche
sparse in deserti di solitudini
dove gli echi del pianto
s'odono soventi nel silenzio delle notti...

L'incontro

... erano su di me come gocce salate
ma era quel sale che mi piaceva,
era come un fuoco alimentato dal vento
che ardeva dentro,
come un ruscello di primavera
quando il disgelo lo nutre,
era come il cielo dopo un temporale
quando l'aria limpida lo invade,
... era così il mio cuore
era così la vita tutte le volte
che il mio sguardo incontrava te ...

Vivere è:

... stare qui a gioire
di cose semplici
dentro il presente
invece di morire
soffocati dai ricordi
di cose passate
mai ricambiate ...

Tracciati

... traccio linee silenziose
tra i granelli di sabbia,
imprimo le mie vie
su casuali tavolozze,
lascia su di me la terra
frammenti di sè,
in aggiunta accolgo in me
momenti di vita ...

Vento

Soffia il vento
stasera tra braccia pesanti
soffia inquieto
vento senza meta
giunge da un'indefinito dove
arriva per portarsi via qualche cosa
forse solo una foglia
una lacrima
un sorriso
un ricordo
accarezzando piano
pelle e anima
strappa ogni volta
una piccola parte di me
vola lontano
si perde come polline
abbracciato dall'invisibile